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      Ma se la terra loro si può salvare per altra via, e le nostre genti senza grande pericolo non si possono conducere in quelli luoghi, a noi pare che sia da eleggere piuttosto una ferma e indubitata sicurtà, che una pericolosa e ardita pruova. E l'una cosa e l'altra c'ingegneremo di mostrarvi con evidenti ragioni. I nemici si apparecchiano a assediare i nostri collegati. E credete voi, che come e' vi avranno posto il campo, subitamente gli abbiano presi? E' vi sono le mura della terra; e' vi sono gli argini; e' vi sono i fossi; sono posti in sul monte che è fortissimo di sito; e hanno tempo di provvedersi e afforzarsi innanzi. Queste simili cose sogliono essere pericolose quando elle sopravvengono repentine, e non quando elle sono antivedute. Voi potreste dire: E' vinceranno questi nostri confederati con una lunga ossidione. Questo pensiero ancora non è da temere, perchè non può riuscire loro. Principalmente, le genti tedesche mandate dal re Manfredi, nelle quali i nemici molto si rifidano, tre mesi soli hanno a stare in Toscana: e questo tempo, come è divulgato per tutto, con gran fatica gli usciti dal re Manfredi poterono ottenere; ed ènne già consumato la metà, innanzi che sia cominciato l'assedio. E l'altre genti, quando queste si partissero, non vi starebbero sicure: ed ècci aggiunto il verno, che prestamente sopravviene, che suole impedire e rompere ogni ossidione. Potete ancora a questo proposito per le castella vicine al territorio de' nemici mandare le vostre genti, acciocchè egli abbiano cagione di pensare non meno di guardare le cose loro, che offendere quelle d'altri.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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