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      Avete inteso la discordia e il sospetto loro. E certamente, se io non m'inganno, essendo loro sprovveduti, e noi bene ordinati, mi confido di darli nelle mani vostre, che ne facciate una memorabile strage. Venite adunque vigorosamente insieme con meco a trovare i nemici: e come si conviene alla memoria degli antichi vostri e all'affezione di questa vostra giocondissima patria, prendete la battaglia."
     
      Dette queste parole, fece aprire la porta. Le prime squadre furono delle genti tedesche, alle quali fu comandato dal capitano, che con grande terrore assaltassero i nemici. Dopo costoro seguitavano le genti d'arme de' Sanesi insieme con gli usciti di Firenze. Le fanterie ordinate sotto le bandiere si misero per la via de' colli, e quasi erano mescolate co' cavalli della seconda schiera. I Tedeschi, come del campo dei Fiorentini furono veduti, dettero spavento in sulla prima vista: e di poi si cominciarono a armare tutte le genti dei Fiorentini, e non molto vigorosamente, perchè stimavano che quel dì piuttosto qualche scaramuccia che una sì gran battaglia si avesse a fare. Ma come videro ancora sopravvenire le fanterie, e di mano in mano seguitare altra gente d'arme, conobbero il pensiero de' nemici, e grandemente cominciarono a temere, e soprattutto i capitani, che sapevano il segreto delle cose già trattate in Firenze. E sopravvenendo con celerità le genti nimiche, non ebbero tempo da ordinare lo esercito, nè confortare i suoi: e per questa cagione appresso al campo de' Fiorentini ogni cosa era in disordine.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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