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      Ma in contrario gli avversari loro ch'erano stati cacciati, avendo aiuto da' Sanesi e Fiorentini, avevano occupate le castella vicine, e ogni dì con grande terrore correvano insino alle mura, e facevano aspre zuffe con quelli di drento. Queste sono le cose che nell'anno della battaglia dell'Arbia furono fatte.
     
      Nel principio del seguente anno gli ambasciadori, tornati dal re Manfredi, riferirono tutte le altre cose essere state gratissime alla sua maestà, eccetto quello che si domandava di Giordano capitano delle sue genti: perocchè non avevano potuto impetrare, che soprastesse in Toscana oltre al tempo che gli era ordinato, se non pochi mesi. E pertanto, conosciuto apertamente la volontà del re, parve loro, innanzi alla partita di questo capitano, che si dovessero ragunare insieme tutti i principali e capi della parte loro, e di commune consiglio deliberare degli stati di Toscana. E il luogo commodo a tutte le città che avevano a intervenire in questi consigli e a mandare loro ambasciadori, parve da eleggere Empoli. In questo luogo, poi che gli ambasciadori delle comunità e molti della parte ghibellina furono ragunati, si propose la volontà del re, e come la partita di Giordano era necessaria; e domandossi consiglio di quello fosse da fare. Le sentenze furono varie secondo l'animo e l'appetito di ciascuno che consigliava. E nientedimeno uno parlare e una voce era di tutti, che di nessuno luogo tanto pericolo poteva alla parte loro pervenire, quanto dalla città di Firenze, perchè quella città in Toscana era capo della parte guelfa; ed era da credere, che gli usciti di quella non s'avrebbero a quietare, e che la plebe e la moltitudine piuttosto teneva con la parte di fuori; e dopo la morte di Federico s'erano ribellati da' governatori della città, e richiamati gli usciti della parte guelfa: e pertanto, s'egli accadesse, che per alcuna cagione avessero a ritornare in Firenze, sarebbero atti a turbare ogni cosa; e che egli era necessario, che se volevano tutti gli altri essere salvi e la parte ghibellina in ogni tempo essere superiore, e non solamente loro ma ancora i figliuoli liberare da ogni pericolo, bisognava disfare e desolare la città di Firenze: perocchè la sua ruina spegnerebbe in tutto ogni vigore della parte guelfa; e così in contrario, stando ferma quella città, verrebbe ancora tempo che la parte guelfa risorgerebbe, e farebbe distruzione della parte de' ghibellini.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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