Pagina (202/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A queste cose si aggiungeva grande sospizione, che nasceva da una fama divulgata per Italia, del passare di Corradino figliuolo di Corrado e nipote dello imperadore Federico, il quale si diceva ragunare nella Magna grande copia di gente d'arme, per venire in Italia a racquistare il regno paterno. In su questi romori e in sulla speranza della venuta sua, i Pisani, i Sanesi e gli altri della parte dello Imperio, i quali per la vittoria del re Carlo erano molto sbigottiti, cominciarono a pigliare a dire e divulgare per tutto, che Corradino a loro istanza passava dalle parti di qua, e grande capitale faceva dell'amicizia e delle forze loro. E in questo modo si rinnovarono le antiche ferite delle parti, e furono cagione che l'una non si fidava dell'altra.
     
      In questo mezzo il re Carlo, avendo composte le cose del reame, e stimando che portasse assai alla sicurtà dello stato suo strignere i Pisani e Sanesi alla sua divozione innanzi alla passata di Corradino, mandò uno de' suoi condottieri con buona copia di gente d'arme in Toscana. Sono alcuni scrittori, che vogliono dire il re Carlo a istanza degli amici suoi fiorentini guelfi avere mandate queste genti. Io certamente non niego o Fiorentini o altri avere fatto questa domanda: ma io credo bene piuttosto, che il re si movesse a fare questo provvedimento in Toscana, acciocchè, passando Corradino, per ricuperare il regno di Sicilia come cosa ereditaria e appartenente alla giurisdizione de' Svevi, non trovasse in queste parti alcuno favore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Italia Corradino Corrado Federico Magna Italia Pisani Sanesi Imperio Carlo Corradino Carlo Pisani Sanesi Corradino Toscana Carlo Fiorentini Toscana Corradino Sicilia Svevi Carlo