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      Io trovo per questi tempi il signore Malatesta dal Verrucchio (capo di quella famiglia, la quale è stata di poi tanto famosa) essere stato mandato al governo di Firenze in nome del re Carlo: e nientedimeno a tenere ragione e a punire i maleficj erano deputati magistrati minori. Circa a questo tempo gli usciti di Firenze ghibellini cominciarono a muovere guerra alla città: e da più luoghi, e massimamente da Santo Ellero, non solamente furti celati, ma prede manifeste per tutte quelle circostanze si facevano; e la moltitudine ogni dì cresceva in tale forma, che pareva già diventato un copioso e sufficiente esercito.
     
      Contro a queste genti, che si trovavano ogni dì insino alle porte di Firenze, uscì fuori il popolo fiorentino, e per forza li fece tirare indietro e ridursi dentro nel castello. E non contento a questo, deliberò di fare pruova di combatterlo: e benchè fosse di sito fortissimo, nientedimeno fu tanto l'ardire e industria de' cittadini esperti nel mestiere dell'arme, che alla fine l'ebbero ed espugnaronlo per forza. Molti degli usciti vi furono presi; molti in sull'ardore della zuffa vi furono morti: e soprattutto l'ira e lo sdegno de' vincitori si sfogò sopra gli uomini di più nobilità. E innanzi che ritornassero a Firenze, presero alcune altre castella circostanti, e sì ne menarono alcuni cittadini, e infra gli altri Geri da Volognano con alcuni suoi consorti, il quale di poi fu messo in carcere in una parte del palazzo pubblico; e finalmente lungo tempo tenutovi, si morì. Di qui poi fu dato il nome alla prigione, non dal nome dell'edificatore, come fu a Roma la prigione tulliana, ma da questo tale che vi fu tenuto chiamato Volognano.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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