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      E pertanto, seguitando il capitano del re Carlo, corsero in quello di Siena: e benchè l'appetito loro fosse grande di venire prestamente alle mani co' nimici, e a questo proposito facessero molte prede e arsioni e danni per tutto quello di Siena, nientedimeno non poterono tanto fare, che i Sanesi volessero uscire fuori alla battaglia. E stando lo esercito così sospeso, fu significato, che gli usciti fiorentini con assai genti s'erano ragunati a Poggibonizzi. Il perchè il campo si mosse prestamente; e il capitano regale e tutte le genti fiorentine si trasferirono a Poggibonizzi: e da altra parte i Pisani e Sanesi, per discostare la guerra da casa loro, mandarono tutte le loro genti a Poggibonizzi per la difesa del luogo e degli usciti che v'erano rinchiusi drento. E così da ogni parte si fece lo sforzo sì grande, che pareva che in quello fosse posto tutta la somma della guerra. Il capitano regale e i Fiorentini che erano con lui fecero pruova, se nel primo impeto e' potevano espugnare il castello. E in effetto essendo di sito molto forte e bene provveduto da' nimici, facilmente si levarono da quello pensiero; e deliberarono di porsi a campo, e di provare se per lo assedio ordinario potevano ottenere la impresa. Ma gli usciti fiorentini che v'erano drento, confidandosi nel loro proprio potere, e nè grandi conforti de' Pisani e Sanesi, si misero in punto di fare vigorosamente la difesa: e ogni giorno cresceva loro l'animo, perchè egli erano avvisati da' Sanesi e Pisani, che grande gente s'erano messe in punto per dare loro aiuto e sussidio.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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