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      Oltre alle predette cose, perchè la chiesa romana non avesse di bisogno dell'opera del re, tolse al soldo Bertoldo Orsini suo congiunto, sotto colore di racquistare le terre, che per quel tempo erano state tolte nel Ducato da Guido da Montefeltro, capo delle parti avverse. Prese ancora forma di comporre le discordie delle città di Toscana, donde il re Carlo i favori delle parti e grande somma di pecunia era consueto di trarre. E pertanto mandò un suo legato, che si chiamava messer Latino, nel terzo anno del suo pontificato, uomo religioso e di grande autorità: il quale giunto a Firenze, fu con grandissimo onore ricevuto. La sua mandata era per sopire le inimicizie pubbliche e private: e a questo effetto, benchè la industria di questo legato fosse grande, e la maniera attissima in disporre gli animi degli uomini, nientedimeno si crede che egli avesse non mediocre aiuto dalle condizioni delle cose, perchè in quel tempo la nobilità era divisa, e molte inimicizie particolari vegliavano nella città, e le famiglie armate andavano per la terra, e molti maleficii si commettevano di percosse e di ferite, non senza romore e spavento de' cittadini. Di qui nasceva, che il popolo, turbato di queste cose, desiderava la tornata degli usciti: i nobili non potevano rimediare, perchè erano divisi e consigliavano il contrario l'uno dell'altro. Queste cagioni davano grande aiuto a messer Latino, e mostravangli la via più facile all'accordo, che nelle medesime cose non aveva avuto papa Gregorio.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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