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      Di poi, rinchiusi i cardinali in conclave per creare nuovo pontefice, quegli che di prossimo erano stati fatti da papa Nicolao, lo volevano italiano: l'altra parte, che per sè medesima era potente e dal re Carlo era favorita, lo voleva oltramontano e francese. La contesa durò alquanti mesi: e finalmente; non facendo conclusione alcuna, i Viterbesi, che erano in quel tempo inimici di casa Orsina, si levarono in arme, e crearono nuovi magistrati e cacciarono i vecchi. E vennero in tanta rabbia, che armata mano corsero al conclave de' cardinali, e per forza ne trassero due cardinali di casa Orsina, e con loro messer Latino, il quale dicemmo di sopra essere stato autore delle concordie civili de' Fiorentini. Ma egli di poi fu liberato e restituito al conclave, e que' due Orsini furono messi in carcere: donde la parte avversa ne venne sì potente, che ottenne d'avere il papa a sua intenzione.
     
      Fu adunque creato nuovo pontefice Martino quarto, di nazione francese: il quale fu tanto congiunto al re Carlo, che gli pareva si convenisse fare verso di lui ogni cosa per dovuto. Da questa intima congiunzione e dalla presenza del re, il quale subitamente dopo la creazione del papa era venuto a rallegrarsi con lui, presero animo le città di Toscana che avevano tenuto le parti regali, di ritornare di nuovo alla divozione sua. I primi furono i Fiorentini e i Lucchesi, che si scopersero contro al luogotenente dello imperadore Ridolfo, il quale di consentimento del papa era stato mandato in Toscana, come cosa renduta allo imperio, poi che il re Carlo era suto privato del vicariato.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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