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      Ma molte feste si fecero per la città con grandissimi apparati, e molti si vestirono di bianco d'una medesima livrea; e così le donne si rappresentarono in pubblico con ornatissime vesti.
     
      L'anno di poi a questo seguirono assai cose degne di memoria. E' si fece lega co' Genovesi, i quali poco innanzi avevano vinti i Pisani e seguitavano il resto della guerra: e certamente si teneva, che se i Genovesi per mare e i Fiorentini e i loro collegati per terra facessero loro sforzo, si poteva disfare in tutto il nome de' Pisani. E pareva ancora, che vi fosser nate cagioni di guerra perchè i Pisani dopo la pace fatta non s'erano portati inverso de' Lucchesi molto amichevolmente, e nella guerra prossima, mossa dal luogotenente dello imperadore Ridolfo, si diceva che s'erano intesi con lui. E per queste cagioni fatta confederazione, i Fiorentini e i Lucchesi e gli altri collegati si mossero a uno tempo determinato, e posero il campo presso alle mura di Pisa; i Genovesi dall'altra parte fecero un'armata di quaranta vele: e in questa maniera per mare e per terra fu depredato e messo a sacco il contado de' Pisani. Poi che questi eserciti ebbero dato il guasto e fatti molti danni, si partirono dal paese, con proposito di tornare a tempo nuovo con maggiore sforzo ad assediare la città di Pisa. Essendo adunque le cose a Pisa in grande disperazione per gli apparati che vedevano fare a' loro nemici, il conte Ugolino gli parve avere presa da caricare i suoi avversari, perchè ostinatamente s'avevano allettato la nimicizìa de' Fiorentini e de' Lucchesi, co' quali dovevano amichevolmente vicinare.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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