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      E conoscendo, che il male loro era proceduto dalle proprie discordie, deliberarono di conciliarsi insieme; di poi di commune consiglio sovvenire alle condizioni loro. E pertanto, innanzi a ogni altra cosa posto da canto gli odj, i quali erano stati cagione della loro ruina, s'unirono insieme i capi delle famiglie, e le diuturne contese convertirono in pace. Di poi, consultando insieme della salute commune, deliberarono andare alla presenza del magistrato, e apertamente dolersi della iniquità della legge, e all'ultimo fare pruova in qualche modo di rimediare a' fatti loro. Ragunati adunque molti, si condussero alla presenza de' priori, e domandarono che gli ordinamenti sì aspramente fatti contro a loro si levassero. La moltitudine, poi che vide la nobilità fare ragunata, stava attenta con ogni studio per ritenere la sua autorità, e stimava quello che era, che la nobilità infine avrebbe a fare pruova della forza. Trovandosi adunque l'una parte e l'altra in queste suspizioni e contese, ed essendo il proposito di coloro d'ottenere, e di quest'altri di negare la loro domanda, ultimamente vennero all'arme, e grande tumulto si fece nella città. La nobilità si mise a ordine con cavalli eletti e veste e sopraveste ornatissime, come la magnificenza di quel tempo e quella età data alla gloria dell'arme richiedeva, e ragunossi grande copia di loro, ognuno colla divisa delle sue famiglie. Ancora fecero venire gente del contado dalle loro possessioni, e appresso gli seguivano molti loro seguaci, i quali erano consueti di sopraffare altri e similmente di seguirli al tempo della guerra.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852