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      Ma la piazza che v'è intorno in grande parte fu degli Uberti: e le case loro in quello luogo erano state molto innanzi disfatte, e solamente v'erano rimasi i casolari, i quali levati via, ridussero per l'uso pubblico a fare la piazza, come abbiamo detto. I fondamenti dì questo palazzo furono cominciati nel MCCLXXXXVIII; e fuvvi edificato la torre molto egregia e rilevata. Di poi si volsero a edificare le mura della città, le quali prima erano state piuttosto disegnate che principiate, e cominciarono dalla infima ripa d'Arno verso la via di Pistoia, e seguitando il circuito, tirarono le mura continuate insino alla medesima ripa d'Arno dal lato di sopra, e interposero molte torri, non solamente per fortezza, ma eziandio per ornamento della città. Furono ancora in questo medesimo tempo dalla porta ghibellina cominciate le prigioni pubbliche in su quello degli Uberti, e furono ridotte in forma quadra, e cinte di mura e drento ordinate di più ragioni stanze. E per questa opera fu stanziato la prima volta cinquemila fiorini; e consumarono due anni a fare questi edificj.
     
      Circa a questo tempo i Bolognesi e Ferraresi, i quali avevano fatto grande guerra, rimisero ogni loro differenza nel popolo fiorentino. E perchè l'autorità di queste terre dipendeva dalla chiesa romana, pareva loro di non fare alcuna cosa senza la volontà del sommo pontefice. E per questa cagione mandarono alla santità sua sette ambasciadori, parte del popolo e parte della nobilità, cioè Rinieri Buondelmonti, Brunetto Brunelleschi, Bingieri Tornaquinci, Albizzo Corbinelli, Baldo Aguglione, Gentile Altoviti e Borgo Rinaldi.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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