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      E dato il segno, corsero con grande impeto alle mura vecchie verso la via degli Spadai e verso la porta che era in su quella via. La quale spezzando, e ributtando le guardie, entrarono nella terra, e vennero insino alla piazza di Santo Giovanni, e alcune delle bandiere loro condussero drento dalla porta. E mossero tanto terrore agli avversarj, che certamente si crede, che se le genti interamente fossero seguite col medesimo impeto come avevano cominciato i primi combattenti, gli usciti quel dì sarebbero stati vincitori. Ma aspettando fuori della porta il fine della battaglia, dettero spazio e facoltà a' cittadini di drento di ragunarsi in grande moltitudine. E pertanto, crescendo il concorso del popolo a quello luogo dove era il romore de' nimici, e confortando l'uno l'altro, gli ributtarono fuori dalla porta. Sono alcuni, che stimano gli usciti non essere stati d'uno animo a occupare la terra, ma che i bianchi avessero a sospetto le forze de' ghibellini, perchè non pare ragionevole, che essendovi uomini esperti nell'arte militare, adoperassero una parte di quelle genti in sulla battaglia, e l'altra lasciassero oziosa di fuori, o combattendosi in uno luogo, non facessero da altra parte assaltare la città. Nè ancora pare ragionevole, che dovessero lasciare le genti de' Bolognesi sì discosto dalla terra: le quali se fossero state vedute drento, potevano dare grande spavento agli avversarj. Questi ed altri simili errori tanto evidenti pare che facciano credere, che alcuni degli usciti s'appresentassero con queste genti, non tanto per occupare la città, quanto per fare in sul fatto qualche accordo d'essere ricevuti drento: perocchè i cittadini di poco innanzi cacciati chiamati bianchi, non tanto per volontà, quanto per necessità s'erano uniti co' ghibellini, e se avessero avuta la commodità, non si sarebbero potuti comportare con loro.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Spadai Santo Giovanni Bolognesi