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      L'anno seguente stettero le cose quiete dalle guerre di fuori: ma drento nacquero grandi sedizioni, e i cittadini presero l'arme per la cagione che appresso diremo. Messer Corso Donati stava male contento inverso i cittadini della parte sua, come abbiamo narrato di sopra. E certamente negli uomini grandi pare molto pericoloso, quando pe' meriti loro vogliono piuttosto arrogantemente gli onori, che civilmente domandargli: ma la natura de' popoli suole essere di concedergli a coloro che ne priegano e civilmente ne cercano. Questa contesa spesse volte ha condotto la repubblica all'arme e alle guerre civili. E questo è accaduto, quando gli uomini eccellenti, sdegnati della ingratitudine de' cittadini, non hanno potuto contenere l'impeto dell'animo loro, e dall'altra parte i cittadini, accusando la superbia di simili uomini, gli hanno non come cittadini, ma come tiranni riputati. La qual cosa allora accadde in Firenze, perocchè non restarono o messer Corso di moltiplicare nello sdegno, o alquanti cittadini d'accusare l'arroganza sua, insino a tanto che vennero all'arme e alla discordia civile.
     
      Aveva messer Corso molto innanzi cominciato a fare impresa d'ogni cosa nuova che nasceva nella repubblica, come narrammo di sopra, ch'egli aveva fatto in domandare il conto delle pecunie del commune. Di qui nasceva, che tutti coloro che erano contrarj a' cittadini grandi della repubblica, ricorrevano a lui, come a difensore de' menipossenti e propulsatore delle ingiurie. E lui apertamente non dubitava di parlare e difendergli, e perseguitare coloro che gli volessero sopraffare, in tal maniera che il nome suo, il quale soleva essere fondamento della nobilità, era diventato popolare.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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