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      La notte adunque, messe che ebbe le sua genti in squadra, in sul fare del dì arse gli alloggiamenti, e movendo le bandiere, cominciò a entrare in cammino: ma come fu veduto dal campo de' Fiorentini, subitamente si levò il rumore, e gridando che il nimico fuggiva, tutto il campo si mise in arme. Uguccione, vedendo manifestamente che non si poteva partire senza fare zuffa, volse subitamente le bandiere, e ferocemente assaltò il campo de' nimici. I Sanesi e Colligiani erano alla guardia di quella parte donde e' venne: i quali, non essendo ancora a ordine, furono turbati dalle prime squadre e costretti a voltare le spalle. Le squadre d'Uguccione, passate le prime munizioni del campo, entrarono più drento, continuamente combattendo: e vedendo lui che tutto l'esercito de' nimici era perturbato e disordinato, mise innanzi le genti tedesche a cavallo; di poi venne lui con tutto il resto della moltitudine. In questo primo assalto i Fiorentini combattevano egregiamente: e benchè la cosa fosse stata tanto subita, che non aveva dato loro spazio d'ordinare l'esercito e confortare le genti, nientedimeno, correndo a quella parte dove era maggiore tumulto, dissiparono e oppressero le prime squadre de' nimici che volonterosamente s'erano messe drento. Ma poi che sopravvennero le genti tedesche, tutti quegli che più vigorosamente combattevano essendo o abbattuti o feriti, dettero la via a' nimici. Uguccione col resto delle genti in battaglia seguiva, e non dava loro spazio di potersi riavere o rinnovare la zuffa.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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