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      Erano drento più di cinquanta inimicizie capitali di famiglie nobili e di popolo: le quali tutte, per la buona provvidenza di costui e coll'aiuto della repubblica, si levarono via, e, come della guerra fussi fatto pace, si posarono l'arme.
     
      Questi privati accordi de' cittadini prestamente si tirarono drieto l'unione pubblica, perocchè innanzi ogni dissensione nella città nasceva dalle private contese. Seguì adunque massimamente per la diligenza di costui grande tranquillità pubblica e privata. E certamente non è cosa alcuna tanto dura, che per beneficenza non si muova, come accadde allora che la città, poco innanzi avendo a odio il re, per il beneficio di questo luogotenente, di nuovo si voltò a lui; e pensando loro prima di tôrgli l'autorità e il dominio innanzi al termine, subito mutando pensiero, il prolungarono per trè anni.
     
      In questo medesimo anno dettero aiuto agli usciti di Cremona e a' cittadini di Parma loro amici, perchè facessero resistenza agli avversarj.
     
      Il seguente anno nè drento nè di fuori truovo essere fatta alcuna cosa memorabile, eccetto che mandarono aiuto al re Ruberto, che in quel tempo si trovava a Genova: perocchè, essendo venuto in Genova grande dissensione, una delle parti più potente nell'arme aveva cacciata l'altra parte, e aveva rimesso sè e la città nelle mani del re. Ma quegli che ne furono cacciati rifuggirono agli amici della parte loro per il Genovese e per Lombardia, e con loro aiuto facevano forza di ritornare drento. Questa contesa aveva tirato il re a Genova, il quale personalmente amministrava la guerra.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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