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      Tal modo ancora spegne lo stimolo della virtù, perocchè, se gli uomini avessero a concorrere ne' partiti, e apertamente mettere in pericolo la loro fama, molto più si guarderebbero nella vita e portamenti loro. Il primo modo adunque non dubito essere stato più laudabile e utile alla repubblica, il quale osservò sempre il popolo romano in creare i suoi magistrati: e nientedimeno questo modo della sorte, introdotto in quel tempo in Firenze, è venuto insino all'età nostra, e per uno certo favore popolare mantenuto nella repubblica.
     
      In mentre che queste cose si trattavano dentro, non cessavano però di fuori i nimici, che non facessero gravissime guerre. Perocchè Castruccio, uomo di vigoroso ingegno, ogni dì correva in su quello di Firenze: dall'altra parte il vescovo Guido degli Aretini, uomo molto sollecito, molestava gli amici e collegati del popolo fiorentino, e faceva loro grandissimi danni: e infra l'altre cose, molte castella del contado d'Arezzo, le quali innanzi co' loro usciti erano venute nella lega de' Fiorentini, aveva prese, molte altre disfatte insino a' fondamenti; e crescendogli l'animo, era ito col campo a Città di Castello, che era confederata e amica del popolo fiorentino, e cacciatene la parte avversa, l'aveva ridotta a sua obbedienza. Il perchè i Perugini e altre terre da presso, le quali temevano la vicinità degli Aretini fecero di nuovo confederazione col popolo di Firenze per tre anni, per recuperare Città di Castello.
     
      Nell'ultimo di quell'anno, Castruccio fece impresa d'una gran cosa, e fu presso che non rovinò sotto il suo ardire.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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