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      La fama e il romore di questa cosa sollecitò molto le menti d'ognuno, e tenevale sospese a vedere che fine avesse a seguire.
     
      Nel principio adunque del seguente anno Lodovico, ragunate alquante genti insieme, si mosse da Trento, e pigliando il cammino in sulla mano destra, se n'andò prima a Brescia, poi a Milano: e in quello luogo, come è di consuetudine, con grande concorso di gente per le mani del vescovo Guido degli Aretini fu coronato. Questo vescovo per la guerra fatta a Città di Castello, come dicemmo di sopra, era stato scomunicato dal papa: e di poi, perchè egli sprezzava le scomuniche, dal sommo pontefice fu privato d'ogni degnità, e in suo luogo era stato fatto vescovo Buoso della casa degli Ubertini. E per quello sdegno e similmente per la parzialità, trovandosi signore d'Arezzo, con gente assai a cavallo era ito a Lodovico, e non era forse in quel tempo maggiore esca e materia d'incendio che quella di costui. Per sua mano adunque appresso a Milano fu coronato Lodovico. Ma dopo la sua coronazione soprastette assai in ragunare danari, de' quali non solamente era cupidissimo, ma ancora n'aveva grandissimo bisogno. E allora venne a scuoprire la sua cupidità: perocchè, essendo massimamente per opera di Galeazzo Visconti chiamato in Italia e ricevuto a Milano con grandissimo onore, tanto fu ingrato, che per cupidità del danajo lo privò del dominio e miselo nella carcere. E appresso, Azzo Visconti suo figliuolo, il quale dicemmo di sopra che si trovò in Toscana alla vittoria di Castruccio, e Luchino suo fratello fece pigliare e riscattare con grande quantità di pecunia.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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