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      Castruccio non si mosse punto, nè fece pensiero per questo di levare la ossidione, stimando quello che era, che dal danno e la preda in fuori, non correva pericolo alcuno, e parendogli, che non tanto la speranza, quanto la disperazione gl'inducesse in quegli luoghi. Ma gli assediati in Pistoja avendo già consumato tutto il frumento, ed essendo stretti dalla fame, perduta ogni speranza, tre mesi di poi dettero Pistoja, con salvamento delle genti che v'erano dentro. La fama di Castruccio per nessuna cosa crebbe quanto per questa una ossidione. E certamente parve cosa mirabile con meno gente assai che quella de' nimici essere intorno accampato a una grande città, intorno alla pianura, e dentro e di fuori avere chi combatteva, solo per industria e scienza dell'arte militare essere stato tanto superiore, che ributtasse tutti gli sforzi e empiti degli avversarj, e finalmente vincitore, si può dire negli occhi di tanto esercito de' nimici, pigliasse quella terra.
     
      Avendo la perdita di Pistoja sbigottiti gli animi de' cittadini, e temendo la guerra vicina più che alcuno tempo innanzi, sopravvenne ancora nuovo pericolo e pieno di grande terrore. Perocchè fu, significato loro, come Lodovico, tentando invano la impresa contro al re Ruberto, finalmente si partiva da Roma, con fermo proposito di tornare in Toscana. Era venuto insino a Todi, e manifestamente diceva, che egli andava alla impresa di Firenze: e già erano concorsi a lui gli usciti e gli avversarj d'ogni ragione. Appresso, si diceva, che s'erano composti in questo modo: che Lodovico venisse coll'esercito per il contado di Perugia e di Cortona e d'Arezzo, poi ordinatamente alla impresa di Firenze; Castruccio dall'altra parte fresco in sulla vittoria si movesse da Pistoja con tutte le sue genti; e gli Ubaldini e gli altri tiranni della parte ghibellina che tenevano le fortezze intorno allo Appennino, con altre genti scendessero in Mugello e da quella parte strignessero la città. Erano queste cose piene di terrore e d'una dubbiosa espettazione in tal modo, che molti non vedevano che speranza o che rimedio fosse a tanto pericolo: perocchè, essendo Castruccio per sè solo uomo terribile e nimico, quanto maggiormente si doveva temere, sopravvenendo lo esercito e la presenza di Lodovico con tutta la moltitudine degli avversarj?


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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