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      E perchè quella pace avesse maggiore fermezza, messere Jacopo degli Strozzi cavaliere fiorentino vi fu mandato sindaco, con pubblica autorità di fare quattro cavalieri e aornarli della milizia in nome del popolo fiorentino; e fu donato a ognuno cinquecento fiorini d'oro. Di poi, si fece a Firenze una magnifica giostra per rispetto della pace. Quest'accordo fu cagione, che le castella de' Lucchesi in Val di Nievole s'accordassero ancora loro mediante i conforti e le opere de' Pistolesi. Similmente i Pisani circa questo medesimo tempo volgendosi alla libertà, fecero pensiero di levarsi da dosso il dominio di Lodovico: e per questa cagione chiamarono occultamente Marco Visconti con alquante genti tedesche, e messo che l'ebbero dentro nella città, si levò il popolo, e cacciarono messere Tarlato vicario di Lodovico e tutta la sua gente; e liberata la repubblica, cominciarono a governare secondo il consiglio loro. E in questa maniera, mutate le cose, si venne a rinnovare gli stati e i reggimenti di Toscana.
     
      Marco Visconti, per quello che aveva aoperato in favore de' Pisani, ebbe da loro molto ricchi e magnifici doni; e non molto di poi venne a Firenze, dove fu ricevuto e onorato pubblicamente, e di nuovo offerse Lucca con quelle medesime condizioni che eglino avevano fatto prima. E per questa cagione fu consultata questa cosa un'altra volta: in ultimo ebbe quel medesimo fine che aveva avuto da prima: onde Marco Visconti finalmente, senza fare conclusione, si partì con pochi cavalli, e andossene in Lombardia.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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