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      Circa quel medesimo tempo, il re Giovanni ebbe in Lombardia Parma, Reggio e Modena, che volontariamente se gli dettero: e così, avvicinandosi ogni giorno e diventando più potente, veniva a essere più temuto.
      Il seguente anno, crebbe molto il sospetto, perchè il legato della sedia romana, il quale era luogotenente in Bologna, s'accozzò col re a colloquio: nel quale molto amichevolmente ricevette l'uno l'altro contro alla espettazione d'ognuno, in tal maniera che il legato non solamente non dimostrò odio e sdegno al re per avere occupate le terre di Lombardia, ma pareva che gliene referisse grazie. E seguirono di poi conviti e altri segni di stretta amicizia, che mossero le menti degli uomini e generarono suspizioni. Delle quali cose, acciocchè se n'abbia chiara notizia, mi farò alquanto più innanzi a dirne.
     
      La guerra di Lombardia ebbe origine da quella di Genova: perocchè i ghibellini, cacciati di Genova, rifuggirono a' Milanesi e rifidandosi ne' loro favori, s'ingegnavano tornare nella città. L'altra parte, chiamato il re Ruberto, aveva dato sè e la sua terra nelle sue mani, e collo ajuto suo facevano resistenza agli avversarj. Mescolossi in queste cose il pontefice romano, e mandò un suo legato in Lombardia. Crescendo adunque la potenza della sedia romana, più anni si fece la guerra in modo, che pareva che tutto lo studio delle parti fosse ridotto e posto in quella: perocchè il re Ruberto, i Fiorentini e tutta quella parte mandavano ajuto al legato in Lombardia, e il legato, quando bisognava, ne mandava in Toscana.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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