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      Donde seguì che i Pisani, ristretto insieme tutto lo esercito, combattendo contro a una schiera sola, la ruppero. L'altra schiera de' Fiorentini non si mescolò nella zuffa e non perdè alcuno de' suoi, ma con grande celerità si fuggì a Pescia. Della prima schiera de' Fiorentini ne furono presi e morti molti, e alcuni, trapassate le munizioni del campo, rifuggirono a Lucca. Quelli che erano stati presi de' Pisani tutti scamparono, eccetto che Giovanni Visconti capitano dello esercito, il quale preso sotto le loro bandiere e condotto alla maggiore schiera de' Fiorentini, ne lo menarono con loro, quando fuggirono a Pescia.
     
      A Firenze subitamente venne il romore, che significava la rotta essere molto maggiore che non era stata: perocchè e' si diceva tutto il campo e tutte le genti essere interamente disfatte e distrutte, e le bandiere essere prese da' nimici. Ma poi che egli intesero le bandiere esser salve e scampate più che le due parti dello esercito, presero animo, e di nuovo si volsero con ogni diligenza a rimediare. E innanzi a ogni altra cosa, come era consueta la città fare ne' tempi forti, mandò al re Ruberto a domandare uno di stirpe regale che venisse in loro ajuto. In questa domanda, il re Ruberto da altra parte si mosse a domandare Lucca a' Fiorentini, mostrando che già molto innanzi si trovava a sua obbedienza, e per forza era stata tolta da Uguccione da Faggiuola. E ben fu inteso dal popolo fiorentino, che il re diceva questo, per levarsi da dosso lo incarico di mandare ajuto.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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