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      E perchè lui era reputato innocente, e in quella battaglia e ossidione s'era singolarmente portato, non lo tenevano in prigione, ma con abile e onesta guardia. E pertanto, non molto di poi cavalcando di fuori della porta di Lucca con Giovanni de' Medici commissario della guardia, spronò prestamente il cavallo, e rifuggissene a' Pisani. Per queste cose, Saccone e suoi consorti che erano presi furono condotti a Firenze e messi in prigione: donde venne a nascere guerra per quello d'Arezzo per molte castella delle loro che si ribellarono. A questa guerra fu mandato per capitano messere Ricciardo Cancellieri cavaliere pistolese, il quale, armata che ebbe una moltitudine d'Aretini, andò a campo a Bibbiena e altre castella di Saccone, e missele in preda, e le case della sua famiglia con grande magnificenza edificate in Arezzo fece gittare in terra.
     
      In mentre che queste cose si facevano in quello d'Arezzo, i Fiorentini, vôlti a' fatti di Lucca, pensavano a rivalersi del danno ricevuto e alla conservazione di quella città, la quale era ogni dì più stretta da' Pisani. Il perchè, non venendo dal re Ruberto gli ajuti ch'egli speravano, e essendo loro molesta questa cosa, da lui si volgevano col pensiero, se potevano chiamare qualcuno in compagnia della guerra.
     
      Accadde, che in quel tempo Lodovico di Baviera, il quale aveva usurpato il nome e la dignità dello imperio romano, passato l'Alpi, era ritornato a Trento. A costui i Fiorentini, mediante l'opera e conforti di Mastino, vi mandarono ambasciadori.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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