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      Perduta che fu Lucca (come interviene nelle cose avverse), i cittadini male d'accordo rimproveravano l'uno all'altro gli errori fatti; e posto da parte la cura della guerra, con odj e dissensioni fra loro medesimi contendevano. E i venti uomini, per opera de' quali s'era comperata Lucca e fatta la impresa della guerra, erano in tanto odio e disgrazia del popolo, che non poteva sostenere se non con loro incarico d'udire il nome loro: e non tanto su per le pubbliche ringhiere, ma ancora privatamente su per le vie e pei canti erano biasimati. Appresso, il nome di Malatesta capitano della guerra, perchè le cose erano succedute con poca prosperità, non era molto accetto. E in questa maniera, quasi per una fatale disposizione, si cercava d'uno altro a chi si desse il pondo e il governo delle cose.
     
      Era un francese chiamato Gualtieri, nato di nobile stirpe, il quale con uno vano titolo chiamavano Duca d'Atene. Questo tale in sul fervore della guerra essendo giunto a Napoli, e sentendo lo sforzo de' Fiorentini, gli venne desiderio di venire a quella impresa: perocchè ne' tempi della guerra di Castruccio era stato a Firenze con Carlo figliuolo del re Ruberto, e conosceva gli uomini e i costumi della città. E pertanto, chiamato da' cittadini, di buon volere si mise a cammino, e venne allo esercito con poca gente d'arme, quel dì che Malatesta capitano scese del colle dove s'era posto, e colle genti ordinate si mise presso al campo de' nimici. Di poi nello esercito governandosi con grande diligenza e sollicitudine, acquistò commendazione non piccola.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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