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      nte usato verso la società umana. In quello medesimo anno furono fatti alcuni altri provvedimenti in favore de' poveri, e massimamente per temperare la rigidezza de' creditori: e fu ordinato per legge, che nessuno, se non con certe condizioni, potesse per debito esser convenuto, perocchè la città reputava la carestia essere gravezza assai al popolo. E oltre alla fame v'era aggiunto infermità, le quali avevano compreso i forestieri, e ancora s'erano distese al popolo di dentro, in tal maniera che egli era da avere grande compassione alla moltitudine affamata e inferma.
     
      Sopravenne appresso nuova cura che perturbò tutta la città, perocchè venne novella, come Carlo figliuolo del re Giovanni era stato eletto imperadore: la quale novella generò grande sospetto a tutti i cittadini, venendo loro a memoria, che Arrigo suo avolo aveva posto il campo alle porte di Firenze; e appresso si rappresentavano innanzi agli occhi le guerre continuate col re Giovanni suo padre, e gli ostacoli fatti a molti suoi disegni per Italia: nelle quali era ancora intervenuto questo Carlo giovanetto a Lucca e per Lombardia, a tempo che con suo danno aveva contro al popolo fiorentino esercitata nell'arme la sua gioventù. Per le quali cagioni, si stimava che vi fussi rimasto odio e inimicizia colla repubblica. Erano adunque questi sospetti, sbigottimenti e querele nella città: e da altra parte rimedj alcuni non si facevano rispetto alle calamità, le quali abbiamo detto in quel tempo premevano la moltitudine.
     
      In questo medesimo anno la terra di San Miniato al Tedesco venne nella potestà del popolo fiorentino.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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