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      I nimici sagacemente avendo investigato queste cose, e avendo avuto ancora notizia da alcuni loro fidati, i quali sotto colore d'operaj erano stati nel castello, come fra l'argine vecchio e il nuovo facilmente si poteva entrare, subito delle castella vicine vi condussero circa cento cavalli e cinquecento fanti; e a uno luogo presso lasciarono le genti in agguato per dare soccorso, e mandarono innanzi dugentocinquanta uomini eletti con una guida pratica, il quale li conducesse e andasse con loro a occupare il castello. Costoro entrarono per l'argine senza alcuna fatica, e passando arditamente pił innanzi, non ebbero avvertenza fare cenno ai loro che erano rimasti per soccorso, nč fermare le guardie in quello luogo donde erano entrati, ma condotti in piazza, levarono il romore. Erano oscurissime tenebre: e i soldati della guardia stimavano, che gli uomini del castello avessero preso l'arme contra di loro, e quello medesimo credevano i terrazzani de' soldati. Questo errore tenne quegli di dentro alquanto sospesi. Finalmente, come intesero i nimici essere in mezzo della piazza, allora, posta da parte la paura de' suoi, tutti si volsero alla difesa della salute commune, e ristretti insieme, con l'armi in mano gli assaltarono, e nel primo émpito gli messero in fuga. Pochi vi rimasero morti, e alcuni presi: tutti gli altri pel medesimo luogo donde erano entrati se ne uscirono, e mettendosi per ogni cammino sinistro, con celeritą si ritrassero a salvamento. In questo modo la Scarperia di manifesto pericolo e quasi delle mani dei nimici pił tosto per divino che per umano ajuto fu liberata.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Scarperia