Pagina (630/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E perchè in quel luogo aspettava gli ajuti degli Aretini e degli altri popoli amici, la persona sua ogni dì entrava in Firenze a consultare col magistrato e co' principali cittadini quello che fusse da fare. Finalmente, essendo ragunate tutte le genti, e l'altre cose necessarie messe in punto, addirizzò le bandiere verso Pisa con circa quattromila cavalli e più che diecimila fanti. Con questo esercito n'andò prima a Peccioli, di poi a Cascina: e in quello luogo afforzato il campo, con grande diligenza aspettava la occasione di fare qualche rilevato fatto.
     
      I Pisani, vedendo il campo de' nimici essere vicino a Pisa a sei miglia, deliberarono di pigliare la zuffa. Era la moltitudine del popolo grande, specialmente avendo a fare pruova presso alla città, e la gente condotta a piè e a cavallo usata a stimar poco i Fiorentini per la prosperità delle vittorie prossime. Avevano oltre di questo con loro Giovanni Aguto, peritissimo e sagacissimo capitano, il quale dava loro animo e speranza assai. Deliberando adunque d'andarli a trovare, Giovanni Aguto uscì di Pisa, e fermossi collo esercito a Sansovino: il quale luogo era in mezzo tra la città e i nimici. Il modo di pigliare la zuffa fu questo. Mandarono spesse volte alcuni uomini d'arme al campo de' Fiorentini, che levassero il romore, di poi fuggissero: e facendo questo più volte, dessero loro cagione di fare poca stima di loro venuta e di loro assalti. E avendo condotta questa cosa Giovanni Aguto con grande astuzia, finalmente una giornata dopo passato il mezzodì, si mosse con tutte le genti, e con mirabil silenzio assaltò il campo de' Fiorentini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Aretini Firenze Pisa Peccioli Cascina Pisani Pisa Fiorentini Giovanni Aguto Giovanni Aguto Pisa Sansovino Fiorentini Giovanni Aguto Fiorentini