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      Questo lo dimostra la persecuzione di Federigo primo, il quale avendo la chiesa romana crudelmente afflitta, non con minore crudeltà perseguitò la città di Firenze, come osservantissima de' romani pontefici. Questo medesimo dimostra la persecuzione d'Arrigo suo figliuolo fatta per le medesime cagioni contro alla nostra repubblica. Ancora la manifesta persecuzione di Federigo secondo, il quale, avendo scacciato i pontefici romani e abbattuto per Italia lo stato della chiesa, finalmente stimò dovere fare gran fondamento delle cose sue, se i Fiorentini, affezionati alla chiesa romana, mettesse in disperazione. Il perchè usò e carcere e tormenti e uccisioni e esterminio di cittadini e crudeltà d'ogni ragione verso de' Fiorentini. Succedette come nella eredità della stirpe così del furore Manfredi, il quale tenne dopo Federigo il regno di Sicilia. E come fu persecutore de' pontefici, così a noi fedelissimi delle parti ecclesiastiche fece guerra, e vinti appresso al fiume dell'Arbia in una gran battaglia, ci cacciò di casa e della patria: e non fummo prima restituiti, che il pontefice romano fu restituito ancora lui nella sedia sua. Ma non fece Manfredi queste cose, che non ne rimanesse impunito: perocchè, essendo Carlo chiamato di Francia per resistere alla sua persecuzione e venuto in Italia, fecero quella memorabile zuffa appresso a Benevento, dove gli usciti fiorentini colla loro compagnia, sotto la bandiera la quale il pontefice romano come a fedelissimi e devotissimi aveva loro donata, combatterono contro a Manfredi insieme con Carlo per lo stato della chiesa, e vinto e morto Manfredi, posero gloriosissimo fine alla sua persecuzione.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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