Pagina (654/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      r questo mezzo noi fussimo costretti a chinare i colli, e ricevere il giogo della misera servitù. Queste cose se di tua volontà e consentimento (che non lo possiamo credere) si sono fatte, ci abbiamo da dolere della ingiuria e della ingratitudine della sedia romana e del sommo pontefice. Ma se l'hanno fatto contro alla tua volontà, loro son quelli che meritano la tua indignazione, e non il popolo fiorentino, il quale contro le loro ingiuste forze necessariamente s'è armato. E pertanto, padre santissimo, come da principio, così ora ti supplichiamo, che con animo sereno e tranquillo voglia intender la causa nostra, e porre giù l'ira e lo sdegno, se alcune male lingue contro di noi t'hanno provocato: perocchè non si conviene commuoversi a ira o veramente a odio a chi è posto nella sedia di San Piero. Considera e poniti innanzi agli occhi i piccoli fanciulli e la moltitudine della nostra città affaticata dalla fame, a' quali non solamente era stata negata la sovvenzione del grano da' tuoi governatori, quando benignamente si domandava, ma ancora mandato lo esercito crudelmente a torne l'unica speranza della salute. Ricordati ancora delle misere città che sono state sotto al loro governo, le quali sono sute trattate come vili servi dai tuoi governatori. Muova ultimamente le tue lagrime la fedele e innocente città di Faenza, messa in preda dalle genti d'arme de' legati tuoi. Oh miserabile calamità! oh scelerato fatto! Chi potrebbe contenere le lagrime, vedendo crudelmente ammazzati i cittadini, le vergini e l'altre donne sottomesse alla violenza de'soldati, la moltitudine de' piccoli fanciulli e delle donne vecchie essere cacciate dalla propria città e dalle proprie case e andar mendicando?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





San Piero Faenza