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      Essendo adunque nella città due capi, e quel che deliberava l'una parte l'altra disfacea, ne seguiva grande confusione e disperazione delle cose che s'avevano a fare. E nientedimeno gli otto, avendo le spalle della moltitudine armata, erano reputati più potenti de' priori: e erano venuti in tanta audacia, che mandarono alcuni comandatori e ministri e con loro il notajo a domandare ai priori, che giurassero gli ordini e le deliberazioni loro. I quali essendo condotti innanzi a' priori e esposto l'ambasciata e domandando il giuramento, gli altri temendo e mettendosi in punto per giurare, il gonfaloniere di giustizia turbato trasse fuori l'arme, e corse loro addosso, e la faccia d'un di loro gravemente percosse e un altro ferì alquanto, e gli altri mise in fuga e cacciògli giù per le scale del palazzo. Di poi, levato il remore e fatta una raunata di buoni cittadini, lui col gonfalone della giustizia armato uscì fuori in su un bel cavallo, e andò a Santa Maria Novella, dove era la residenza degli avversarj, con certissimo proposito di combattere: ma non ve li trovò, perchè, intesa la contumelia de' loro mandatarj, avevano convocata la moltitudine, e armati, con gran numero di gente erano venuti per la città e per altra via al palazzo de' priori. Il gonfaloniere di giustizia, non gli avendo trovati nella residenza loro nè altrove, e tornando inverso il palazzo, trovò finalmente gli otto e l'infima moltitudine armata. Era il numero grandissimo d'ogni ragion gente: e avevano molto innanzi occupata la piazza, e parevano terribili nelle armi, massimamente per gl'incendj e rapine fatte ne' giorni passati, e perchè erano riputati avere la repubblica nelle mani.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Santa Maria Novella