Pagina (767/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma la somma era sì grande, che apertamente si conosceva essere impossibile a lui quello che gli era domandato; e vedevasi, che egli aveva deliberato macerarlo in carcere, e che la nimicizia e l'odio gli era rimaso nell'animo verso i cittadini fiorentini ancora dopo la pace. Oltre alle predette cose c'era ancora, che riteneva messer Francesco vecchio da Carrara in prigione, e favoriva gli usciti di Padova più che non era conveniente. Tutti questi parevano segni che non avessi deposto la cura della guerra. Il perchè i Fiorentini e' collegati per questi sospetti deliberarono fra loro rinnovare la lega: e per questa cagione si convennono a Bologna gli oratori di qualunque di loro, e rinnovarono insieme confederazione quasi con quelli medesimi capitoli che ell'era prima. I compresi furono questi: Fiorentini, Bolognesi, il signore di Padova, il marchese di Ferrara: e fu aggiunto, che a qualunque città o principe volessi entrare nella lega, gli fussi dato luogo: e per questa commodità non molto di poi il signore di Mantova entrò in quella lega. I Fiorentini adunque e' loro collegati predicando la pace, con buono consiglio si provvedevano contro le insidie e aguati della futura guerra. Ma l'entrare che fece il signore di Mantova in quella confederazione, mosse in forma Giovan Galeazzo, che non perdonò nè alle parole nè alle querimonie, ma incominciossi a dolere de' Fiorentini, dicendo che non volevano la pace, ma desideravano la guerra: e da altra parte lui ancora occultamente e con astuzia si metteva a ordine, come si vide poi pe' fatti de' Pisani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Francesco Carrara Padova Fiorentini Bologna Fiorentini Bolognesi Padova Ferrara Mantova Fiorentini Mantova Giovan Galeazzo Fiorentini Pisani