Pagina (807/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      In questo medesimo anno si fece triegua col duca di Milano per dieci anni: perchè, nascendo molte difficoltà nella pratica della pace, parve più facile via quella della triegua. In questo modo si posarono l'arme: e in Francia e nella Magna si scrisse agl'imbasciadori, che non cercassino più oltre nè capitani, nè eserciti. E nientedimeno la triegua non pareva cosa stabile, ma piena d'inganni e di sospetti, perocchè non molto di poi ch'ella fu fatta, alcuni condottieri e genti d'arme che erano presso al nimico, quasi come se avessino finita la ferma, vennono di Lombardia in Toscana, e entrarono ostilmente in quello di Lucca e di Volterra e di Colle, e con preda e prigioni si ridussono in quello di Siena.
     
      I Sanesi ancora non parevano bene disposti, e per molte cose rinnovavano le controversie. Appresso, i conti Ubertini non potevano quietare: e erane cagione, che molte castella delle loro in Casentino erano circondate dalle nostre in tal maniera, che non vi potevano portare cosa alcuna se non pe' terreni de' Fiorentini: (V'ha qui una breve lacuna anco nei Codici) e non vi potendo conducere nè sale nè olio nè altre cose necessarie al vivere, rimanevano quasi assediati, e per questa difficoltà costretti, desideravano turbare ogni cosa. E perchè i Veneziani erano stati autori della triegua, si fece più volte querele di queste cose; e finalmente partorirono, che loro, vinti dal tedio, riputavano avere fatto assai, se in Lombardia non s'innovasse alcuna cosa contro alla fede della triegua, ma facendosi in Toscana, non pareva se ne curassino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Milano Francia Magna Lombardia Toscana Lucca Volterra Colle Siena Sanesi Ubertini Casentino Fiorentini Codici Veneziani Lombardia Toscana