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      I nimici adunque, partiti del campo loro colle genti in battaglia, assaltarono con grande impeto il campo nostro. Da altra parte i nostri similemente vennono loro incontro, e valorosamente feciono resistenza: e Bernardone capitano v'era presente a confortare e a ordinare l'esercito. Ma fu tanto l'impeto de' nimici e sì repentino, che ributtati i nostri, occuparono il ponte che era sopra il fiume: e a un tratto non solamente per la via del ponte ma di più altri luoghi passarono il fiume, e andarono a trovare i nostri, in tal maniera che di poi non si fece fatti d'arme, ma in ogni luogo s'attese a uccidere o a fuggire. Bernardone vi fu preso e quasi tutti gli altri condottieri, eccetto coloro che con prestezza si ridussono in Bologna. Due figliuoli del signore di Padova combattendo arditamente, all'ultimo si dettono nelle mani al signore di Mantova. Furono presi dai nimici gli alloggiamenti con una preda inestimabile.
     
      Questa rotta si tirò drieto prestamente maggiore ruina: perocchè i cittadini bolognesi della parte contraria, sollevati in speranza per la vittoria, presono l'arme e levaronsi arditamente contro al signore: e seguinne la notte alcune zuffe nella città, nelle quali messer Giovanni Bentivogli combattendo arditamente acquistò grande nome secondo il giudicio d'ognuno, perocchè fu riputato, come confessano gli amici e i nimici, il primo e principal combattitore di tutti Ma trovandosi la città in arme, e i nimici vincitori tenendo ogni cosa intorno alle mura, quella parte de' cittadini che era contraria, prese un porta, e mise drento gli usciti e parte delle genti nemiche.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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