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      Filoteo. Lodiamo, dunque, nel suo geno l’antiquità, quando tali erano gli filosofi che da quelli si promovevano ad essere legislatori, consiliarii e regi; tali erano consiliarii e regi, che da questo essere s’inalzavano a essere sacerdoti. A questi tempi la massima parte di sacerdoti son tali, che son spreggiati essi, e per essi son spreggiate le leggi divine; son tali quasi tutti quei che veggiamo filosofi, che essi son vilipesi, e per essi le scienze vegnono vilipese. Oltre che, tra questi la moltitudine de forfanti, come di urtiche, con gli contrari sogni suole dal suo canto ancora opprimere la rara virtú e veritade, la qual si mostra ai rari.
      Armesso. Non trovo filosofo che s’adire sí per la spreggiata filosofia, né, o Elitropio, scorgo alcuno sí affetto per la sua scienza, quanto questo Teofilo; che sarebbe, se tutti gli altri filosofi fussero della medesima condizione, voglio dire sí poco pazienti?
      Elitropio. Questi altri filosofi non hanno ritrovato tanto, non hanno tanto da guardare, non hanno da difender tanto. Facilmente possono ancor essi tener a vile quella filosofia che non val nulla, o altra che val poco, o quella che non conoscono; ma colui che ha trovata la verità, che è un tesoro ascoso, acceso da la beltà di quel volto divino, non meno doviene geloso perché la non sia defraudata, negletta e contaminata, che possa essere un altro sordido affetto sopra l’oro, carbuncolo e diamante, o sopra una carogna di bellezza feminile.
      Armesso. Ma ritorniamo a noi, e vengamo al quia.


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De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135

   





Elitropio Teofilo