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      Non però verrà ad essere gravità infinita, come in un soggetto ed intensivamente, ma come in innumerabili soggetti ed estensivamente. E questo è quello che séguita dal dire di tutti gli antichi e nostro; e contra questo non ebbe argumento alcuno questo disputante. Quel, dunque, che lui dice dell'impossibilità dell'infinito grave, è tanto vero ed aperto che è vergogna a farne menzione; ed in modo alcuno non appartiene a destruggere l'altrui e confirmar la propria filosofia; ma son propositi tutti e paroli gittati al vento.
      Elpino. La vanità di costui nelle predette raggioni è piú che manifesta, di sorte che non bastarebbe tutta l'arte persuasiva di escusarla. Or udite le raggioni che soggionge per conchiudere universalmente che non sia corpo infinito. "Or", dice lui, "essendo manifesto a quelli che rimirano alle cose particolari, che non è corpo infinito, resta di vedere al generale, se sia questo possibile. Perché potrebe alcuno dire che, sicome il mondo è cossí disposto circa di noi, cossí non sia impossibile che sieno altri piú cieli. Ma, prima che vengamo a questo, raggioniamo generalmente dell'infinito. È dunque necessario, che ogni corpo o sia infinito; e questo o sia tutto di parte similari, o di parte dissimilari; e queste o costano di specie finite, o pur di specie infinite. Non è possibile, che coste de infinite specie, se vogliamo presupponere quel ch'abbiamo detto, cioè che sieno piú mondi simili a questo; perché, sicome è disposto questo mondo circa noi, cossí sia disposto circa altri, e sieno altri cieli.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166