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      Tempo finitoG
      Z.
      A infinito agente.
      Infinito paziente
     
      BD
      H. Filoteo. Tutto quel che dice Aristotele, voglio che sia ben detto quando sarà bene applicato e quando concluderà a proposito; ma, come abbiamo detto, non è filosofo ch'abbia parlato de l'infinito, dal cui modo di ponere ne possano seguitare cotali inconvenienti. Tuttavia, non per rispondere a quel che dice, perché non è contrario a noi, ma solo per contemplare l'importanza de le sue sentenze, essaminiamo il suo modo di raggionare. Prima, dunque, nel suo supponere, procede per non naturali fondamenti, volendo prendere questa e quella parte de l'infinito; essendo che l'infinito non può aver parte; se non vogliamo dir pure che quella parte è infinita, essendo che implica contradizione, che ne l'infinito sia parte maggiore e parte minore e parte che abbia maggiore e minore proporzione a quello; essendo che all'infinito non piú ti avicini per il centinaio che per il ternario, perché non meno de infiniti ternarii che d'infiniti centenarii costa il numero infinito. La dimensione infinita non è meno de infiniti piedi che de infinite miglia: però, quando vogliamo dir le parti dell'infinita dimensione, non diciamo cento miglia, mille parasanghe; perché queste nientemanco posson esser dette parti del finito, e veramente son parti del finito solamente al cui tutto hanno proporzione, e non possono essere, e non denno esser stimate parti de quello a cui non hanno proporzione. Cossí mille anni non sono parte dell'eternità, perché non hanno proporzione al tutto; ma sí bene son parti di qualche misura di tempo, come di diece mille anni, di cento mila secoli.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Filoteo Aristotele