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      Elpino. Credete che, quanto alla consistenza e solidità, la materia prossima del sole sia pur quella che è materia prossima de la terra? (Perché so, che non dubitate essere una la materia primiera del tutto).
      Filoteo. Cossí è certo. Lo intese il Timeo, lo confermò Platone, tutti veri filosofi l'han conosciuto, pochi l'hanno esplicato, nessuno a' tempi nostri s'è ritrovato che l'abbia inteso, anzi molti con mille modi vanno turbando l'intelligenza; il che è avenuto per la corrozion de l'abito e difetto di principii.
      Elpino. A questo modo d'intendere se non è pervenuta, pur pare che s'accoste la Dotta ignoranza del Cusano, quando, parlando de le condizioni de la terra, dice questa sentenza: "Non dovete stimare che da la oscurità e negro colore possiamo argumentare che il corpo terreno sia vile e piú de gli altri ignobile; perché, se noi fussimo abitatori del sole, non vedremmo cotal chiarezza che in quello veggiamo da questa regione circumferenziale a lui. Oltre ch'al presente, se noi ben bene fissaremo l'occhio in quello, scuopriremo ch'ha verso il suo mezzo quasi una terra, o pur come un umido ed uno nuvoloso corpo che, come da un cerchio circumferenziale, diffonde il chiaro e radiante lume. Onde non meno egli che la terra viene ad esser composto di proprii elementi".
      Filoteo. Sin qua dice divinamente; ma seguitate apportando quel che soggionge.
      Elpino. Per quel che soggionge, si può dar ad intendere che questa terra sia un altro sole, e che tutti gli astri sieno medesimamente soli.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





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