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      Ecco come non son certo della differenza di mobile e stabile.
      Quanto a quel che dici del moto retto, certo cossí non veggiamo questo corpo muoversi per linea retta, come anco non veggiamo gli altri. La terra, se ella si muove, si muove circularmente, come gli altri astri, qualmente Egesia, Platone e tutti savi dicono, e conceder deve Aristotele ed ogni altro. E della terra quello che noi veggiamo montare e descendere, non è tutto il globo, ma certe particelle di quello; le quali non si allontanano oltre quella regione che è computata tra le parti e membri di questo globo: nel quale, come in uno animale, è lo efflusso ed influsso de parti e certa vicissitudine e certa commutazione e rinovazione. Il che tutto, se medesimamente è ne gli altri astri, non si richiede che sia medesimamente sensibile a noi; perché queste elevazioni di vapori ed exalazioni, successi di venti, piogge, nevi, tuonitrui, sterilitadi, fertilitadi, inundazioni, nascere, morire, se sono ne gli altri astri, non possono similmente essere a noi sensibili. Ma solamente quelli sono a noi sensibili per il splendor continuo che dalla superficie di foco, o di acqua, o nuvolosa mandano per il spacio grande. Come parimente questo astro è sensibile a quei che sono ne gli altri per il splendor che diffonde dalla faccia di mari (e talvolta dal volto affetto di nuvolosi corpi, per il che nella luna per medesima raggione le parti opache paiono meno opache), la qual faccia non vien cangiata se non per grandissimo intervallo di etadi e secoli, per il corso de quali gli mari si cangiano in continenti e gli continenti in mari.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Egesia Platone Aristotele