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      Ecco quanto si manca, che questo buon Omero, quando non dorme, dica l'acqua aver natural seggio sopra o circa la terra, dove né venti né piogge né caliginose impressioni si ritrovano. E se maggiormente avesse considerato ed atteso, arrebe visto che anco nel mezzo di questo corpo (se ivi è il centro della gravità) è piú luogo di acqua che di arida: perché le parti della terra non son gravi, senza che molta acqua vegna in composizion con quelle; e senza l'acqua non hanno attitudine da l'appulso e proprio pondo per descender da l'aria a ritrovar la sfera del proprio continente. Dunque, qual regolato senso, qual verità di natura distingue ed ordina queste parti di maniera tale, quale dal cieco e sordido volgo è conceputa, approvata da quei che parlano senza considerare, predicata da chi molto dice e poco pensa? Chi crederà oltre non esser proposito di veritade (ma s'è prodotta da uomo senza autorità, cosa da riso; s'è riferita da persona stimata e divolgata illustre, cosa da esser referita a misterio o parabola ed interpretata per metafora; s'è apportata da uomo, ch'ha piú senso ed intelletto che autorità, numerata tra gli occolti paradossi) la sentenza di Platone appresa dal Timeo, da Pitagora ed altri, che dechiara noi abitare nel concavo ed oscuro de la terra, ed aver quella raggione a gli animali, che son sopra la terra, che hanno gli pesci a noi; perché, come questi viveno in un umido piú spesso e crasso del nostro, cossí noi viviamo in un piú vaporoso aria che color che son in piú pura e piú tranquilla regione; e sí come l'Oceano a l'aria impuro è acqua, cossí il caliginoso nostro è tale a quell'altro veramente puro? da tal senso e dire, lo che voglio inferire, è questo: che il mare, i fonti, i fiumi, i monti, le pietre e l'aria in essi contenuto, e compreso in essi sin alla mezzana regione, come la dicono, non sono altro che parti e membri dissimilari d'un medesimo corpo, d'una massa medesima, molto proporzionali alle parti e membri che noi volgarmente conoscemo per composti animali: di cui il termine, convessitudine ed ultima superficie è terminata da gli estremi margini de monti ed aria tempestoso; di sorte che l'Oceano e gli fiumi rimagnono nel profondo de la terra non meno che l'epate, stimato fonte del sangue, e le ramificate vene son contenute e distese per li piú particulari.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





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