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      Se, dunque, nel mezzo non vuoi che sia composto di terra ed acqua, è piú verisimile e conforme ad ogni raggione ed esperienza, che vi sia piú tosto l'acqua che la terra. E se vi è corpo spesso, è maggiore raggione che in esso predomine l'acqua che l'arida, perché l'acqua è quello che fa la spessitudine nelle parti de la terra; la quale per il caldo si dissolve (non cossí dico della spessitudine ch'è nel foco primo, la quale è dissolubile dal suo contrario): che, quanto è piú spessa e greve, conosce tanto piú partecipazion d'acqua. Onde le cose che sono appresso noi spessissime, non solamente son stimate aver piú partecipazion d'acqua, ma oltre si trovano esser acqua istessa in sustanza, come appare nella resoluzion di piú grevi e spessi corpi che sono gli liquabili metalli. Ed in vero in ogni corpo solido, che ha parti coerenti, se v'intende l'acqua la qual gionge e copula le parti, cominciando da minimi della natura; di sorte che l'arida, a fatto disciolta da l'acqua, non è altro che vaghi e dispersi atomi. Però son piú consistenti le parti de l'acqua senza la terra, perché le parti de l'arida nullamente consisteno senza l'acqua. Se, dunque, il mezzano loco è destinato a chi con maggiore appulso e piú velocità vi corre, prima conviene a l'aria il quale empie il tutto, secondo a l'acqua, terzo a la terra. Se si destina al primo grave, al piú denso e spesso, prima conviene a l'acqua, secondo a l'aria, terzo a l'arida. Se prenderemo l'arida gionto all'acqua, prima conviene a la terra, secondo a l'acqua, terzo a l'aria.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166