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      Elpino. Considerate che lui si può intendere, che non voglie dir semplicemente, perché ciascuna parte abbia il mezzo; ma che abbia il mezzo a cui si muova.
      Filoteo. Al fine tutto va ad uno: perché nell'animale non si richiede che tutte le parti vadano al mezzo e centro; perché questo è impossibile ed inconveniente, ma che si referiscano a quello per la unione de le parti e constituzion del tutto. Perché la vita e consistenza delle cose dividue non si vede in altro che nella debita unione de le parti, le quali sempre s'intendeno aver quel termine che medesimo si prende per mezzo e centro. Però, per la constituzion del tutto intiero, le parti si riferiscono ad un sol mezzo; per la constituzion di ciascun membro, le particole di ciascuno si referiscono al mezzo particular di ciascuno, a fin che l'epate consista per l'union de le sue parti: cossí il pulmone, il capo, l'orecchio, l'occhio ed altri. Ecco, dunque, come non solamente non è inconveniente, ma naturalissimo, e che sieno molti mezzi secondo la raggione di molte parti e particole de le parti, se gli piace; perché di questi d'uno è constituito, sussistente e consistente per la consistenza, sussistenza e constituzione de l'altri. Certo, si sdegna l'intelletto su le considerazioni sopra frascarie tali, quali apporta questo filosofo.
      Elpino. Questo si deve patire per la riputazione, ch'ha guadagnato costui, piú per non esser inteso che per altro. Ma pur, di grazia, considerate un poco quanto questo galantuomo si compiacque in questo argumentaccio.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166