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      Albertino. Contra le opinioni vane e stolte esser sollecito è cosa da vano e stolto, dice il principe Aristotele.
      Elpino. Assai ben detto. Ma, se ben guardate, questa sentenza e conseglio verrà a pratticarsi contra le sue opinioni medesime, quando saranno apertamente stolte e vane. Chi vuol perfettamente giudicare, come ho detto, deve saper spogliarsi dalla consuetudine di credere; deve l'una e l'altra contradittoria esistimare equalmente possibile, e dismettere a fatto quella affezione di cui è imbibito da natività: tanto quella che ne presenta alla conversazion generale, quanto l'altra per cui mediante la filosofia rinascemo, morendo al volgo, tra gli studiosi stimati sapienti dalla moltitudine ed in un tempo. Voglio dire, quando accade controversia tra questi ed altri stimati savii da altre moltitudini ed altri tempi, se vogliamo rettamente giudicare, doviamo richiamare a mente quel che dice il medesimo Aristotele, che, per aver riguardo a poche cose, talvolta facilmente gittamo sentenze; ed oltre, che l'opinione talvolta per forza di consuetudine sí fattamente s'impadronisce del nostro consentimento che tal cosa ne par necessaria, ch'è impossibile; tal cosa scorgemo ed apprendiamo per impossibile, ch'è verissima e necessaria. E se questo accade nelle cose per sé manifeste, che deve essere in quelle che son dubie ed hanno dependenza da ben posti principii e saldati fondamenti?
      Albertino. È opinione del commentatore Averroe ed altri molti, che non si può sapere quel tanto ch'ha ignorato Aristotele.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





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