Pagina (151/166)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vedremo che gravità e levità non è altro che appulso de le parti de corpi al proprio continente e conservante, ovunque il sia; però non sono differenze situali che tirano a sé tali parti, né che le mandano da sé, ma è il desio di conservarsi, il quale spenge ogni cosa come principio intrinseco, e, se non gli obsta impedimento alcuno, la perduce ove meglio fugga il contrario e s'aggionga al conveniente. Cossí, dunque, non meno dalla circonferenza della luna ed altri mondi, simili a questo in specie o in geno, verso il mezzo del globo vanno ad unirsi le parti come per forza di gravità; e verso la circonferenza se diportano le parti assottigliate come per forza di levità. E non è perché fuggano la circonferenza o si appiglino alla circonferenza; perché, se questo fusse, quanto piú a quella s'avicinano, piú velocemente e rapidamente vi correrebono; e quanto piú da quella s'allontanano, piú fortemente si aventarebono al contrario sito. Del che il contrario veggiamo, atteso che, se mosse saranno oltre la region terrestre, rimarranno librate ne l'aria e non montaranno in alto né descenderanno al basso sin tanto che o acquistano per apposizion di parti o per inspessazione dal freddo gravità maggiore, per cui dividendo l'aria sottoposto rivegnano al suo continente, over dissolute dal caldo e attenuate, si dispergano in atomi.
      Albertino. O quanto mi sederà nell'animo questo, quando piú pianamente m'arrete fatto vedere la indifferenza de gli astri da questo globo terrestre!
      Filoteo. Questo facilmente vi potrà replicare Elpino nel modo con cui l'ha possuto udire da me.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Elpino