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      Il quarto vantaggio è la possibilità di combinare in modo le forze da poter eseguire lavori che con le forze isolate o non si sarebbero potuti compiere, o si sarebbero compiuti in modo molto imperfetto. Chi non ha visto come 50 operai possono cambiare di posto enormi masse in un'ora, mentre una forza lavoro non giungerebbe, in 50 ore di seguito, nemmeno a smuoverle di un capello? Chi non ha visto come 12 operai, disposti a scala lungo l'impalcatura di una casa in costruzione, facciano passare in un'ora una quantità di materiali immensamente più grande di quella che un solo operaio farebbe passare in 12 ore? Chi non comprende come 20 muratori possano fare in un giorno assai più lavoro di quanto ne possa fare uno solo in 20 giorni?
      La cooperazione è il modo fondamentale della produzione capitalista.
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      CAPITOLO VI
     
      Divisione del lavoro e manifattura
     
      Quando il capitalista riunisce nel suo opificio gli operai che eseguiscono le diverse parti di lavoro, le quali compongono tutto il lavoro di una merce, allora egli dà alla cooperazione semplice un carattere tutto speciale; egli stabilisce la divisione del lavoro e la manifattura; la quale altro non è che "un organismo di produzione, le cui membra sono uomini".(5)
      Benché la manifattura sia sempre fondata sulla divisione del lavoro, pure essa ha una doppia origine. Infatti in alcuni casi la manifattura ha riunito nel medesimo opificio le diverse lavorazioni richieste per compimento di una merce, le quali prima, come tanti mestieri speciali, rimanevano distinte e divise tra loro; in altri casi essa ha divise, pur conservandole nel medesimo opificio, le diverse operazioni di lavoro, che prima formavano un tutto nel compimento di una merce.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112