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      (10) Per riparare a questo danno, il capitalista sente il bisogno di far lavorare la sua macchina il più possibile, e comincia anzitutto dal prolungare il lavoro giornaliero, introducendo il lavoro di notte ed il sistema dei rilievi. Come lo indica la parola stessa, usata per indicare il cambio dei cavalli di posta, il sistema dei rilievi consiste nel fare eseguire il lavoro da due squadre di lavoratori, che si danno il cambio ogni dodici ore, o da tre che si scambiano ogni otto ore; in guisa che il lavoro procede sempre senza la menoma interruzione per tutte le 24 ore. Questo sistema, tanto proficuo pel capitale, è adottato altresì nel primo momento della comparsa delle macchine, quando il capitalista ha molta premura di riuscire ad ammassare la maggior quantità possibile di profitto straordinario, che tosto dovrà cessare per la generalizzazione delle macchine stesse.
      Il capitalista, adunque, abbatte colle macchine tutti gli ostacoli di tempo, tutti i limiti della giornata che nella manifattura erano imposti al lavoro. E quando egli è giunto al limite della giornata naturale, ad assorbire cioè tutte le 24 ore del giorno, egli trova il modo per fare di un giorno solo due, tre, quattro e più giorni, intensificando due, tre, quattro e più volte il lavoro. Infatti, se in una giornata di lavoro si trova modo di far eseguire all'operaio un lavoro due volte, tre volte, quattro volte, eccetera, più grande di prima, è chiaro che l'antica giornata di lavoro corrisponderà a due, a tre, a quattro e più giornate di lavoro.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112