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      Il sistema meccanico ha, senza alcun dubbio, compiuto un'opera, che richiederebbe i tendini ed i muscoli di molti milioni d'uomini; ma egli ha pure prodigiosamente aumentato il valore di quelli, che sono sottoposti al suo movimento terribile"."(11)
      Nella fabbrica la virtù di adoperare lo strumento passa dall'operaio alla macchina. La classificazione fondamentale diventa quella di lavoratori di macchine strumenti (compresovi qualche operaio incaricato di riscaldare la caldaia a vapore) e di manovali, quasi tutti fanciulli subordinati ai primi. In mezzo a questi manovali si trovano più o meno tutti gli alimentatori, che forniscono alle macchine le loro materie prime. Accanto a queste classi principali prende posto un personale numericamente insignificante d'ingegneri, di meccanici, di falegnami, eccetera, che sorvegliano il meccanismo generale e provvedono alle riparazioni necessarie. È una classe superiore di lavoratori, gli uni formati scientificamente, gli altri possedendo un mestiere, messo al di fuori del circolo degli operai di fabbrica, ai quali essi sono aggiunti come ingrasso.
      Ogni fanciullo impara molto facilmente ad adattare i suoi movimenti al movimento continuo ed uniforme dell'automa. La rapidità con la quale i fanciulli imparano il lavoro a macchina sopprime radicalmente la necessità di convertirlo in vocazione esclusiva d'una classe particolare di lavoratori. La specialità che consiste a maneggiare durante tutta la propria vita un istrumento parziale diventa la specialità di servire per tutta la propria vita una macchina parziale.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112