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      E sempre la soggezione dell'uomo privo di qualsiasi accumulazione primitiva (cioè dei mezzi di produzione, che sono i mezzi di vita) all'uomo che possiede un'accumulazione primitiva, i mezzi di produzione, le sorgenti della vita. La conservazione, cioè la riproduzione del capitale, è appunto, nel modo di produzione capitalista, la conservazione di questo vincolo di soggezione e sfruttamento umano.
      Ma il lavoro non solamente riproduce il capitale, ma produce eziandio plusvalore, il quale forma ciò che chiamasi 'rendita del capitale'. Se il capitalista fonde ogni anno tutta o parte della sua rendita con il capitale, noi avremo un'accumulazione del capitale, che verrà progressivamente crescendo. Con la riproduzione semplice il lavoro conserva il capitale; con l'accumulazione del plusvalore il lavoro ingrossa il capitale.
      Quando la rendita si rifonde con il capitale, si viene a impiegare questa rendita, parte in mezzi di lavoro, parte in materie di lavoro e parte in forza di lavoro. Allora si ha che il passato sopralavoro, il passato lavoro non pagato, viene a ingrossare l'intero capitale. Una parte del lavoro non pagato dello scorso anno viene a pagare il lavoro necessario di questo anno. Ecco ciò che riesce a fare il capitalista, grazie all'ingegnoso meccanismo della produzione moderna.
      Una volta ammesso il sistema di produzione moderna, tutto basato sulla proprietà individuale e sul salariato, nulla si può trovare a ridire sulle conseguenze che ne derivano, una delle quali è l'accumulazione capitalista.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112