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      Che importa all'operaio Antonio, se le 3 lire, che gli si pagano di salario, rappresentano il lavoro non pagato all'operaio Pietro? Ciò che egli ha diritto di sapere è se le 3 lire sono il giusto prezzo della sua forza di lavoro, se sono cioè l'esatto equivalente delle cose a lui necessarie in un giorno, se la legge degli scambi, in una parola, è stata rigorosamente osservata.
      Quando il capitalista incomincia ad accumulare capitale a capitale, una nuova virtù, tutta sua propria, si sviluppa in lui; la così detta 'virtù dell'astinenza', che consiste a limitare tutte le proprie spese, per impiegare la parte maggiore della sua rendita nell'accumulazione. "La volontà del capitalista e la sua coscienza altro non riflettendo che i bisogni del capitale che egli rappresenta, il capitalista non saprebbe vedere nel suo consumo personale che una specie di furto, o almeno di prestito, fatto all'accumulazione; e, infatti, la tenuta dei libri in partita doppia mette le spese private al passivo come dovute dal capitalista al capitale. Infine, accumulare è conquistare il mondo della ricchezza sociale, stendere la sua dominazione personale, aumentare il numero dei suoi sudditi, cioè sacrificarsi a una ambizione insaziabile."
      Lutero mostra molto bene (con l'esempio dell'usuraio, questo capitalista di forma fuori di moda, ma sempre rinascente) che il desiderio di dominare è un movente della sete di ricchezze.
      La semplice ragione" egli dice "ha permesso ai pagani di tenere l'usuraio come un assassino e ladro quattro volte.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





Antonio Pietro