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      La prima di queste è meglio pagata, e manca meno delle altre di lavoro, mentre fa un lavoro meno penoso. L'ultima categoria invece è composta di lavoratori, che si trovano occupati più raramente di tutti gli altri, e sempre per un lavoro più faticoso e vile, che viene loro pagato al più basso prezzo che si possa mai pagare lavoro umano. Quest'ultima categoria è la più numerosa, non solamente per il grande contingente che le manda anno per anno il progresso industriale, ma soprattutto perché essa è composta della gente più prolifica, come il fatto stesso dimostra. "Adamo Smith dice: "La povertà sembra favorevole alla generazione". Ed è perfino una disposizione divina di profonda sapienza, se devesi credere allo spiritoso e galante abate Galiani, secondo il quale: "Iddio fa che gli uomini che esercitano mestieri di prima utilità nascano abbondantemente". Laing dimostra con la statistica che "la miseria, spinta anche al punto da generare la carestia e le epidemie, tende ad aumentare la popolazione invece di fermarla"."(21)
      Dopo queste categorie altro non resta che "l'ultimo residuo della sovrapopolazione relativa, il quale abita l'inferno del pauperismo".
      Astrazione fatta dai vagabondi, dai delinquenti, dalle prostitute, dai mendicanti e da tutta quella gente, che costituisce le così dette classi pericolose, questo strato sociale si compone di tre categorie. La prima comprende operai capaci di lavorare. Basta gettare un colpo d'occhio sulle liste statistiche del pauperismo inglese, per accorgersi che la sua massa, ingrossandosi a ciascuna crisi e nel periodo di ristagno di lavoro, diminuisce a ogni ripresa di affari.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





Smith Galiani