Pagina (70/112)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La legge secondo la quale una massa sempre più grande di elementi costituenti la ricchezza può, mercé lo sviluppo continuo delle forze collettive del lavoro, essere messa in opera con una spesa di forze umane sempre minore, questa legge, che mette l'uomo sociale in stato di produrre di più con minore lavoro, si cambia nel centro capitalista (dove non sono i mezzi di produzione che si trovano al servizio del lavoratore, ma il lavoratore che trovasi al servizio dei mezzi di produzione) in legge contraria, cioè a dire che più il lavoro guadagna in risorse e in potenza, più v'ha pressione dei lavoratori sui loro mezzi d'impiego, e più la condizione di esistenza del salariato, la vendita della sua forza, diviene precaria.
      L'analisi del plusvalore relativo ci ha condotti a questo risultato: nel sistema capitalista tutti i metodi per moltiplicare le potenze del lavoro collettivo si eseguiscono a spese del lavoratore individuale, tutti i mezzi per sviluppare la produzione si trasformano in mezzi di dominare e di sfruttare il produttore: essi fanno di lui un uomo monco, frammentario, o l'appendice di una macchina; essi gli oppongono, come tanti poteri nemici, le potenze scientifiche della produzione; essi sostituiscono al lavoro attraente il lavoro forzato; essi rendono le condizioni nelle quali il lavoro si fa, sempre più anormali, e sottomettono l'operaio, durante il suo servizio, a un dispotismo tanto illimitato quanto gretto; essi trasformano la sua vita intera durante il lavoro; e gettano la sua moglie e i suoi figli sotto le ruote del carro del dio capitale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112