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      Questa è la miseria della gente laboriosa. Egli è certo, quanto agli operai delle città, che il lavoro, con il quale essi comprano la loro magra pietanza, è quasi sempre prolungato al di là di ogni misura. E intanto non si può dire, nemmeno in un senso molto ristretto, che questo lavoro basti a sostenerli... Sopra una vasta estensione, questo non è che il cammino più o meno lungo verso il pauperismo"."
      Ogni osservatore disinteressato vede perfettamente che più i mezzi di produzione si concentrano grandemente, più i lavoratori si agglomerano in uno spazio ristretto; che più l'accumulazione del capitale è rapida, più le abitazioni operaie diventano miserabili. È evidente, infatti, che i miglioramenti e gli abbellimenti delle città (conseguenza dell'accrescimento della ricchezza), come demolizioni di quartieri mal costruiti, costruzioni di palazzi per banche, depositi, eccetera, allargamenti di strade per la circolazione commerciale e delle carrozze di lusso, costruzione di strade ferrate interne, eccetera, cacciano i poveri in angoli sempre più sporchi e insalubri. Citiamo un'osservazione generale del dottore Simon:
      Benché il mio punto di vista ufficiale sia esclusivamente fisico, il più comune senso di umanità non mi permette di tacere l'altro lato del male. Giunto a un certo grado, implica quasi necessariamente una negazione di ogni pudore, una promiscuità ributtante, un'esposizione di nudità più bestiali che umane. Essere sottoposto a simili influenze, è una degradazione la quale, se dura, diventa ogni giorno più profonda.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





Simon